venerdì 23 febbraio 2007

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sabato 17 febbraio 2007

lalcuni link:

http://www.kontrotempo.it/blog/meet-up-pesaro/index.html

http://lucameyer.blogspot.com/2007/01/acqua-bene-comune.html
L'acqua un patrimonio da salvare:
All'acqua così come al sole e all'aria l'uomo ha sempre dovuto tutto. L'acqua infatti è una componente essenziale ad ogni forma di vita, è alimento da preservare,è risorsa da gestire perchè è ormai scarsa:infatti, inquinamento e sprechi falcidiano le risorse idriche italiane.
L'Italia nonostante la favorevole piovosità ( con una media annuale di 1000 millimetri d'acqua contro i 650 millimetri della media europea) sembra caratterizzata da una perenne carenza idrica che, durante il periodo estivo, si manifesta con tale evidenza da costringere gli Enti preposti ad erogare acqua a giorni alterni o a restrizioni ancora più severe in numerose zone della Penisola. Entro trent'anni "la grande sete", salvo interventi immediati, colpirà anche il nostro Pese, che per la politica dell'acqua si collooca nell'area di Grecia,Spagna e Nord Africa.
La parte sprecata o comunque non riutilizzata della risorsa acqua è notevole.Nell'uso sanitario lo spreco è pari al 40% e potrebbe essere notevolmente ridotto solo con l'adozione di apparecchi idrosanitari speciali sulle docce,lavabi ,orinatoi e wc, progettati e realizzati con specifici obiettivi di controllo.
Risparmiare l'acqua calda e fredda non è solo un problema di sensibilizzazione degli utenti,ma sopratutto una questione di gestione più razionale della risorsa acqua.
Il consumo di acqua nelle costruzioni ad uso comune, come complessi turistici,industriali, scolastici, enti ed anche abitazioni private, genera oneri e costi considerevoli,ma la possibilità di intervenire su queste spese viene spesso sottovalutata. Cosa si può fare, in effetti per ridurre costi, consumi e sprechi?Per l'acqua sanitaria la risposta è semplice: è necessario eliminare il prelievo d'acqua al bisogno reale dell'utente, controllando:
la quantità del flusso d'acqua erogato
la durata o il tempo di erogazione
la temperatura d'impiego
individuare le perdite e gli sprechi:
docce lasciate scorrere inutilmente
rubinetti lasciati aperti
rubinetti che perdono
cassette di risciacquo rotte o che trafilano acqua
orinatoi a flusso continuo
usura o incrostazioni
vandalismo nelle strutture pubbliche
errato dimensionamento degli impianti
mancata manutenzione degli impianti
lavarsi i denti con il rubinetto aperto significa sprecare ca. 45/60 litri d'acqua
radersi con il rubinetto aperto significa sprecare ca. 70 litri d'acqua
il tentativo di ottenere una giusta temperatura per la doccia comporta un tempo di attesa e quindi di spreco mediamente di tre minuti che diventa uguale ad uno spreco di ca 50 litri d'acqua calda e fredda
(Gianfranco Civati, tratto da: Acqua. sistemi e dispositivi per il risparmio e il riuso , Edicom Edizioni -2002)